Provincia di Treviso - Cronologia 1992–2007
a cura di Daniele Ceschin

1992 La Democrazia Cristiana registra un tracollo nelle elezioni politiche del 5 aprile. Anche nella Marca la sconfitta è evidente e dal naufragio si salvano in pochi: tra gli altri, Lino Armellin, Mario Frasson e Carlo Bernini. Netta l’avanzata della Lega Nord che riesce ad eleggere, ad esempio, Fabio Padovan, Franco Rocchetta e Antonio Serena, tutti destinati ad abbandonare, presto o tardi, il Carroccio. La provincia di Treviso era stata la prima a mandare a Roma, nel 1983, un senatore leghista: un commerciante di Farra di Soligo, Graziano Girardi, eletto con 91.122 voti. Il “doge” Carlo Bernini riceve un avviso di garanzia in relazione agli appalti per la terza corsia dell’autostrada Venezia-Padova. Si tratta del primo ministro inquisito nell’ambito di Tangentopoli. Rinviato a giudizio, sceglierà la via del patteggiamento. In agosto viene arrestato il segretario regionale della Democrazia Cristiana Gianpietro Favaro. Nella stessa inchiesta sono coinvolti anche il vicepresidente della Provincia di Treviso, il socialista Graziano De Biasi, il cavatore Adriano Bergamin di Riese e un funzionario. L’imprenditore, secondo gli inquirenti, aveva pagato tangenti per ottenere agevolazioni per una cava. Le persone coinvolte verranno poi prosciolte, ma l’episodio rivela che il business intorno alle cave comincia a diventare enorme (fonte Comitato Intercomunale per la Difesa del Piave, http://digilander.libero.it/comitatopiave). L’economia trevigiana viaggia a ritmi vertiginosi ed è seconda nel Veneto solo a quella vicentina. Aumenta l’export in tutti i settori, la disoccupazione è al 4% e cresce la presenza della manodopera immigrata: gli extracomunitari sono poco più di 5.000.

1993 La subfornitura del settore tessile in provincia di Treviso ha toccato un giro d’affari complessivo di 625 miliardi di lire, occupando 13.237 addetti: il rapporto tra il fatturato totale e il numero complessivo di dipendenti è di circa 47 milioni per addetto. La Benetton, commissionaria del 30% delle imprese contoterziste della provincia, ha segnato un fatturato di 1.862 miliardi, con un rapporto di 1,163 miliardi per dipendente. I terzisti Benetton risultano essere nella stragrande maggioranza caratterizzati da una bassa autonomia imprenditoriale e da una medio-bassa complessità organizzativa. Si tratta di piccoli impren-ditori artigiani, spesso con esperienze di lavoro dipendente, non sempre nel settore tessile, che hanno intravisto nel corso dei primi anni ’80 una possibilità di ascesa sociale.

1994 Il leghista Giancarlo Gentilini, 65 anni, originario di Vittorio Veneto, ex responsabile dell’ufficio legale di Cassamarca, diventa sindaco di Treviso. Negli anni seguenti il cosiddetto “sceriffo” acquista una certa notorietà per le sue iniziative in materia di ordine pubblico e per alcune sue dichiarazioni; tra le molte, fa scalpore l’affermazione che gli immigrati avrebbero dovuto essere vestiti «da leprotti per fare pim pim pim col fucile». Nel 2000, rinviato a giudizio per istigazione all’odio razziale, sarà prosciolto. Nasce a Villorba Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton, ideato da Oliviero Toscani, un laboratorio di creatività collocato in una villa del XVIII secolo della campagna veneta, restaurata e ampliata dall’architetto giapponese Tadao Ando. Fabrica do-vrebbe sostenere lo sviluppo creativo di giovani artisti provenienti da tutto il mondo, invitati a sviluppare progetti di comunicazione in campi che spaziano dal cinema alla grafica, all’industrial design, dalla musica all’editoria, dai new media alla fotografia. Il processo di selezione non prevede la presentazione diretta di domande, ma si basa su un’ampia ricerca che utilizza le indicazioni delle migliori scuole d’arte, le proposte di un network di consulenti e anche segnalazioni provenienti da canali meno ufficiali. Il direttore, il regista statunitense Godfrey Reggio noto negli anni Ottanta per il film Koyaanisqatsi, lascia l’incarico dopo pochi mesi.

1995 Sono 189 i morti in incidenti stradali avvenuti nella Marca, il numero più alto se si considera l’arco 1991–2003. In questo periodo i morti complessivi sarebbero stati 2.142: secondo l’Ufficio Studi della Provincia di Treviso è come se l’intero comune di Revine Lago fosse scomparso. Si è calcolato che il costo sociale medio stimato per gli incidenti è di 800 euro per abitante ogni anno. Continua l’avanzata della Lega Nord che si accasa in Provincia guidando, con Gianni Mazzonetto, una giunta composita formata anche dal Partito popolare. A Treviso la Lega diventa il primo partito.

1996 Treviso presenta un’ossatura economica composta da 52.000 imprese, 56.000 unità locali (fabbriche, negozi, laboratori) e 248.000 addetti. Rispetto al censimento del 1991 le imprese locali sono aumentate dell’1,3% e le unità locali dello 0,5%, mentre gli addetti sono cresciuti del 3,3%, che in valori assoluti significa circa 8.000 lavoratori in più. «Se poi restringiamo lo sguardo al settore manifatturiero, la situazione assume una sua leggibilità economica: infatti, sempre nel periodo ’91–’96, calano le unità locali (-1,5%) e crescono abbondantemente gli addetti (+4,6%, in pratica 6.000 lavoratori in più). Il significato di questi due trend appare chiaro: l’espansione dell’industria locale è entrata in una fase matura, in cui si affermano dinamiche di razionalizzazione e consolidamento della struttura produttiva. A conferma di ciò si ha che il saldo occupazionale delle unità piccole e medio-piccole è negativo, mentre è positivo quello delle unità produttive di più ampia dimensione. Comunque Treviso si riconferma una provincia prettamente industriale in cui un quinto delle imprese ha forma di società di capitali. Da un punto di vista territoriale le maggiori dinamiche in termini di unità locali si sono registrate nelle aree di Treviso, Asolo e Castelfranco, mentre in termini di addetti troviamo Conegliano (+10%), Asolo e Montebelluna. Negative le variazioni – per entrambe le variabili – nel Vittoriese e nel Quartier del Piave» (dal sito di Unindustria-Treviso).

1997 Il Movimento dei Club Pannella decide di resti-tuire ai cittadini la quota di finanziamento pubblico ricevuta dalla Lista Pannella. La prima distribuzione di denaro avviene provocatoriamente a Treviso, nella provincia delle partite Iva. Previa esibizione di documento, sono consegnate a ogni cittadino 50.000 lire. Nei mesi successivi si terranno a Roma cinque manifestazioni analoghe. Complessivamente, sono riconsegnati ai contribuenti 1.489.000.000 di lire. A Treviso scoppia la polemica delle panchine. Il sindaco Gentilini, per evitare la sosta di immigrati extracomunitari – che a suo parere creano problemi di ordine pubblico – fa togliere le panchine in pros-simità della stazione ferroviaria. Inevitabili le polemiche che culminano in una manifestazione contro il razzismo.

1998 Il leghista Luca Zaia diventa presidente della Provincia di Treviso (il più giovane d’Italia con i suoi 29 anni) superando al ballottaggio il candidato di centrosinistra Ivano Sartor. Gentilini viene riconfermato sindaco di Treviso battendo al ballottaggio l’architetto Domenico Luciani, direttore della Fondazione Benetton. La Benetton è un’impresa da 8.000 miliardi di fattu-rato, con una produzione di 82 milioni di capi all’anno, presente in 120 paesi con 7.000 punti vendita.

1999 In aprile chiude il Teatro Comunale di Treviso per problemi di agibilità. Si tratta di un duro colpo alla cultura trevigiana. A farne le spese sono innanzitutto gli orchestrali, che avviano una serie di proteste. La più clamorosa è quella del 13 aprile, quando un gruppo dell’Orchestra Filarmonia Veneta, a rischio del posto di lavoro per la chiusura del Teatro, si presenta in Piazza dei Signori in mutande assieme all’attore Marco Paolini. Nei mesi successivi arrivano i soldi della Fondazione Cassamarca. Il Teatro Comunale sarà riaperto nel novembre 2003, dopo complessi lavori di restauro e di adeguamento strutturale e tecnologico. Il costo, inizialmente previsto di 7,5 milioni di euro, sarà alla fine di oltre 20 milioni. Grazie ai numerosi interventi di Dino De Poli – già parlamentare ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana locale, poi presidente della Fondazione – nel territorio trevigiano risorgono a nuova vita anche altre strutture, come il Teatro Delle Voci e il Teatro Eden di Treviso, il Teatro Careni di Pieve di Soligo, il Teatro Da Ponte di Vittorio Veneto. Il tutto gestito dalla Teatri s.p.a., la società strumentale di Fondazione Cassamarca, che egemonizza di fatto la programmazione culturale dei teatri della provincia. Benetton diventa protagonista della prima stagione italiana delle privatizzazioni. L’ingresso del gruppo in Autostrade, e poi nel 2001 in Telecom Italia, segna il passaggio degli interessi prevalenti di un gruppo industriale dal profitto alla rendita delle tariffe e della finanza. In pratica Benetton avrà partecipazioni in Telecom, Autostrade, Autogrill, Grandi Stazioni, più il cento per cento di due immense tenute, Maccarese in Italia e Compania Tierras Sud in Patagonia grande come l’Umbria: dopo l’entrata in possesso della tenuta in Patagonia, nel 2002 nascono contrasti con la popolazione locale. Intervengono uno scambio di lettere con il premio Nobel argentino Adolfo Pérez Esquivel e alla fine la donazione di una limitata porzione di terra (7.500 ettari su complessivi 900.000) ai contadini mapuche, con una lettera firmata Luciano Benetton: «La nostra donazione non ha e non potrà mai avere l’ambizione finale di accelerare i ritmi quotidiani del tempo e della storia. Ma può essere una piccola luce per guidarci nel buio, passo dopo passo, lungo il sentiero tormen-tato del progresso socialmente responsabile».

2000 La provincia di Treviso ha un tasso di disoccupazione del 2,6%. Colpisce l’elevato livello di industria-lizzazione: Treviso risulta l’ottava provincia italiana per numero di unità locali manifatturiere e la quinta in termini di occupati. Nell’industria si produce circa il 41% del reddito complessivo provinciale e il peso occupazionale appare particolarmente rilevante nel settore metalmeccanico e nel sistema moda. Il 43,1% degli occupati si trova in imprese con 1–9 addetti; il 30,9% degli occupati lavora in imprese con 10–49 addetti; i rimanenti in imprese dai 50 addetti in su. Sei assunzioni su dieci sono a tempo indeterminato, più di due su dieci con contratti di formazione e lavoro e il 14% a tempo determinato. Sul piano formativo quasi metà degli assunti possiede solo la licenza media, mentre poco numerosi sono i laureati. Difficile da reperire è soprat-tutto la manodopera qualificata che esce dai centri di formazione professionale, mentre i meno difficili da trovare sono i diplomati. Quasi tutte le imprese presenti (il 97%) lavorano in un’ottica distrettuale: dall’“Inox Valley” della zona di Conegliano agli occhiali di Segusino, dal mobile del Quartier del Piave al settore dello sportsystem di Montebelluna. È in rapida crescita il fenomeno migratorio con la presenza di circa 30.000 immigrati provenienti da 136 paesi, pari a circa il 4% della popolazione complessiva. I lavoratori extracomunitari sono impegnati in particolare nel settore meccanico e nell’edilizia. L’industriale Mario Moretti Polegato, proprietario della fabbrica di calzature Geox di Montebelluna, console onorario della Romania a Treviso, allarga la sua produzione. Il nuovo impianto di produzione completa di Timisoara, oltre 30.000 metri quadri di coperto e altrettanti di scoperto, darà lavoro direttamente a 1.800 operai e ad altre 3.000 persone dell’indotto. Insieme allo stabilimento di Prievidza in Slovacchia (700 dipendenti) realizza il 20% della produzione Geox, mentre il rimanente è prodotto in outsourcing in 28 paesi del mondo tra cui Brasile, Vietnam, Indonesia e Cina. All’inaugu-razione della sua fabbrica di Timisoara, avvenuta nell’ottobre 2000, hanno partecipato il premier Mugur Isarescu, in campagna elettorale, e il capo della polizia di frontiera, Nini Saponaru. La delocalizzazione delle industrie trevigiane comincia a diventare un fenomeno rilevante. Nuove esternazioni del sindaco di Treviso Gentilini contro gli immigrati. La città ormai è un caso nazionale e diversi organi di stampa cominciano a parlare di razzismo. La risposta dello “sceriffo”, riportata dai giornali nazionali il 22 marzo 2000, è: «Andrò fino in fondo, gli extracomunitari delinquenti li butto nel Sile». L’anno dopo, l’atteggiamento di Gentilini viene ripreso addirittura dal New York Times (27 settembre 2002), con le sue 1.500.000 copie quotidiane, che titola “Nella città di Benetton i colori non sono uniti” e scrive: «La città di Treviso appare come il simbolo della lotta sofferente, talvolta brutale, dell’Italia per venire a patti con le recenti ondate di immigrazione; il sindaco Giancarlo Gentilini considera gli immigrati una minaccia nei con-fronti del modo di vivere della sua città; alcuni immigrati affermano di non essere i benvenuti in Italia e spesso non riescono a trovare un proprietario di casa che voglia affittare loro» (Frank Bruni).

2001 La popolazione trevigiana è cresciuta in dieci anni del 6,6%, ora ammonta a 793.000 abitanti. Gli occupati in agricoltura sono il 5% della popolazione, mentre nel 1951 erano il 50%. Dal 1980 al 2000 il terreno dedicato all’agricoltura è diminuito del 27%. Il numero degli addetti nell’industria, negli ultimi 20 anni è aumentato del 18%, mentre in Italia è diminuito del 16%. La disoccupazione è intorno al 2,5%, contro il 3,6 del Nordest e il 9,5 del Paese. Su una superficie complessiva di 2.476,7 chilometri quadrati, vi sono ben 556 zone industriali. Il reddito pro-capite vede la provincia di Treviso al 9° posto della classifica nazionale. I dati sull’attività edilizia sono impressionanti e inquietanti. Nel periodo 1998–2001 quella di Treviso è la quarta provincia in Italia per metri cubi concessi dopo Milano, Brescia e Vicenza, la terza per edilizia residenziale, la quinta per edilizia non residenziale, la terza per metri cubi di nuove costruzioni, la sesta per ampliamenti, l’ottava per incremento di concessioni (+19,5%). La provincia di Treviso produce oltre la metà di metri cubi di quella di Milano, che però ha una popolazione cinque volte superiore. Vengono edificati ogni anno 7.632 metri cubi per chilometro quadrato, oltre il doppio della media nazionale, quasi un terzo in più della media veneta.

2002 Luca Zaia viene riconfermato presidente della Provincia di Treviso, superando al ballottaggio il candidato di centrosinistra Diego Bottacin. La vittoria è netta e scontata. Il presidente leghista ha capitalizzato il lavoro degli anni precedenti e curato il “culto” della sua immagine di amministratore. Braccio di ferro tra Gentilini e la Curia di Treviso che aveva criticato i provvedimenti adottati dal sindaco nei confronti di alcuni extracomunitari, sfrattati dalle case ATER abusivamente occupate, e poi riparati presso il sagrato del Duomo. Gentilini commenta: «Non so da che pulpito venga questa predica, ma io credo che sia difficile integrarsi fra religione cattolica e religione islamica. Noi non tolleriamo la prevaricazione, non vogliamo la sovrapposizione o l’inquinamento da parte di altre religioni, da parte di altre leggi. Noi siamo, come ho già avuto occasione di dire, la razza Piave: è una stirpe, che è stata onesta, lavoratrice e rispettosa delle leggi» (da La Repubblica, 26 agosto 2002). A Treviso, in occasione della fine del Ramadan, il Comune nega il permesso ai festeggiamenti in un’area pubblica, il prato della Fiera, per “ragioni di sicurezza”. Quindi i musulmani trevigiani trovano ospitalità al Palaverde, messo a disposizione dalla famiglia Benetton. Treviso è la prima provincia del Veneto per numero di cave, con ben 232 siti di cui 80 ancora attivi. In provincia le aziende che svolgono attività estrattive sono 91, con 1.811 addetti, una produzione annua che sfiora i 6 milioni di metri cubi. A dicembre, Michele Ginevra, funzionario regionale del settore Geologia e Ciclo delle Acque, viene fermato dagli uomini della Squadra Mobile di Treviso a Pieve di Soligo, insieme a un cavatore e gli vengono trovati in tasca 17.000 euro in contanti. Ginevra si difende dicendo che si tratta di “gratifiche” da parte degli imprenditori. Vengono indagati il “re della ghiaia” Roberto Grigolin, di Ponte della Priula, amministratore dell’impero che porta il suo nome; Daniele Montesel, di Susegana, amministratore della Ghiaia di Colfosco; Antonio Balbinot, titolare di un’azienda di inerti e conglomerati a Vidor; Ferruccio Guidolin, responsabile della Postumia Cave con dei siti estrattivi a Trevignano. Il 7 dicembre 2006 per un vizio di forma a causa di notifiche di documenti sbagliate, salta il processo che deve ripartire da capo dall’udienza preliminare (fonti: La Padania, 13 dicembre 2002; La Tribuna, 8 dicembre 2006). I procedimenti giudiziari, al 2007, sono ancora in corso. L’impresa di costruzioni Carron s.p.a. di San Zenone degli Ezzelini chiude il bilancio relativo al 2002 con un incremento di fatturato di circa il 20%: infatti dai 62.520.000 di euro del 2001 si è passati ai 76.300.000 del 2002. Nel 1996 fatturava 17 milioni di euro, il che significa che in 6 anni ha triplicato il fatturato. Le attività produttive della Carron s.p.a. si suddividono per il 65% nel privato e il 35% nel pubblico. Nel 2002 i cantieri sono situati in gran parte nelle province di Treviso (30% del fatturato) e Vicenza (25%). Tra gli appalti: il centro commerciale di Villorba (14 milioni di euro), la zona industriale di Castelfranco (4,1 milioni), il ponte di San Francesco a Treviso (629.000). Tra quelli in cantiere: il complesso della Madonnina a Treviso (12,8 milioni) e il complesso di San Leonardo a Treviso (15 milioni). Dino De Poli presenta il progetto sugli OGM a Ca’ Tron. Il laboratorio di biotecnologia sarà presto pronto nella tenuta di Fondazione Cassamarca che ospiterà la ricerca più avanzata in laboratorio sugli Organismi Geneticamente Modificati in ambito vegetale. De Poli celebra l’inaugurazione ufficiale dei master-campus, al complesso degli Armeni, ribadendo i traguardi del suo centro di ricerca tutto rivolto al rilancio dell’agricoltura e pronto a offrire accoglienza nel cuore della campagna trevigiana a studiosi e ricercatori internazionali. Per De Poli la Fondazione rimane un’istituzione «privatissima, non profit». Il suo patrimonio a fine 2002 ammontava a 467,2 milioni di euro, con un totale di spese nel settore artistico pari a oltre 13 milioni di euro. Sono state costituite delle società per azioni: Civibus, che si occupa dei lavori di recupero edilizio; Teatri, cui è affidata la programmazione delle sale (1.400 abbonamenti, un tasso di affluenza tra il 50 e il 90%); Università, per la gestione e l’organizzazione logistica di studenti e professori; Tenuta Ca’ Tron (l’attività prevalente è quella agricola) e infine Umanesimo latino, nata per seguire studi e ricerche a «livello mondiale» sul tema dell’Umanesimo.

2003 La Benetton Group di Ponzano Veneto chiude il primo semestre 2003 con un utile netto di 50 milioni di euro e un utile consolidato a 73 milioni in euro, in crescita annua del 23%. Il fatturato si attesta a 969 milioni di euro con un incremento dei volumi nell’abbigliamento; il margine lordo è di 415 milioni. In dicembre Gilberto Benetton riceve dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il Premio Leonardo 2003, assegnato all’imprenditore che meglio ha contribuito all’immagine dell’Italia nel mondo. Il leghista Gian Paolo Gobbo viene eletto sindaco di Treviso con il 56,1% dei voti. Un risultato ottenuto sulla volata tirata dall’uscente Gentilini, ora vicesindaco, che rimane l’uomo “forte” di Treviso in tutte le occasioni pubbliche e dal punto di vista mediatico. La nuova normativa voluta dal ministro dell’economia Giulio Tremonti per la riforma delle Fondazioni bancarie (nel Veneto hanno un patrimonio che, secondo stime ufficiose, è di oltre 3 miliardi di euro) fa insorgere anche il presidente di Fondazione Cassamarca, De Poli, che afferma: «Sarebbe bene che qualcuno sapesse quanto ha fatto la Fondazione per la provincia di Treviso (sede decentrata delle università di Padova e Venezia e recupero dell’area dell’ex presidio militare, restauri dei teatri e del Comunale, interventi per la “cittadella dei servizi” nei terreni ex Appiani e altre iniziative in provincia) e che ha valorizzato l’azienda agricola Ca’ Tron di Roncade per sistemi formativi in agricoltura ed innovazione» (da Veneto Globale - mensile della Giunta Regionale del Veneto, ottobre 2003). Tuttavia molti – a cominciare dal presidente della Regione Galan (fonte Veneto Globale, ottobre 2003) – pensano che le fondazioni siano dei feudi controllati da poche persone, figure ibride, né pubbliche né private. L’interesse del centrodestra in provincia di Treviso – e della Lega in particolare – è chiaro: mettere le mani sul “forziere” di Cassamarca, facendo eleggere propri rappresentanti all’interno del consiglio di amministrazione. La riforma, in seguito a numerosi ricorsi da parte di varie fondazioni bancarie italiane, viene bloccata. In ottobre viene inaugurata a Treviso l’ultima mostra d’arte curata da Marco Goldin in collaborazione con la Fondazione Cassamarca. Si tratta della rassegna “L’oro e l’azzurro - I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Ci sono i presupposti per ripetere un altro successo, che segue quello della mostra di Van Gogh (oltre 600.000 visitatori) e delle altre mostre precedenti sull’Impressionismo. Ma, per evitare gli eccessivi intasamenti delle sale che avevano afflitto le altre mostre, Dino De Poli pone il limite dei 400.000 visitatori. Goldin, da parte sua, assicura che la mostra sarà di alto livello, con la presenza di alcuni gioielli, primo fra tutti la Camera di Van Gogh. Sarà un grande business per la città, con un indotto previsto di circa 20 milioni di euro. Goldin lascia Treviso e viene accolto con ponti d’oro a Brescia, dove le sue mostre continuano a macinare affluenze record.

2004 Nella Marca il tasso di occupazione si mantiene molto alto (329.000 occupati su 341.000 residenti attivi) e buona parte della forza lavoro è immigrata. Nel 2003 la popolazione è cresciuta di 16.000 unità, per il 70% stranieri. In maggio la direzione della Tessitura Monti comunica ai lavoratori il piano di ristrutturazione che prevede la delocalizzazione in Repubblica Ceca e di conseguenza 208 esuberi nello stabilimento di Maserada. Verranno delocalizzati metà dei macchinari e metà dei telai. Immediato l’esubero per 80 persone, per gli altri operai il provvedimento scatterà a fine anno. I lavoratori occupati dai terzisti di Benetton sono circa 27.000, di cui 7.400 in Italia, 14.500 nell’Europa dell’Est e 5.000 in Tunisia. L’obiettivo del gruppo è di accrescere la quota di produzione all’estero che rappresenta già il 70%. Il fatturato è salito a 1,69 miliardi di euro, dei quali l’85,1% realizzati in Europa, il 10,3% in Asia, il 4,3% in America. Il gruppo ha speso 52 milioni di euro in pubblicità e ha ottenuto utili per 123 milioni di euro. In dicembre scoppia la guerra del presepe. Il pretesto è la decisione della scuola elementare “Ciardi” di Treviso di allestire lo spettacolo di Natale con la rappresentazione di Cappuccetto rosso. Il presidente della Provincia Luca Zaia invoca l’intervento del Ministero della Pubblica Istruzione per obbligare gli insegnanti a realizzare il presepe a scuola.

2005 Si presenta alle elezioni regionali il movimento Progetto Nordest, fondato nel giugno 2004 dall’imprenditore trevigiano Giorgio Panto, ottenendo il 6% delle preferenze ed eleggendo due rappresentanti in Consiglio regionale. Panto è proprietario della più grande industria italiana di infissi e mobili da giardino e delle tre principali televisioni regionali del Veneto Antenna 3, TeleAltoVeneto e TeleNordEst. Un piccolo impero mediatico che gli è valso il soprannome di “piccolo Berlusconi” veneto. Nato dalle viscere della campagna trevigiana, Progetto Nordest rispecchia l’indole del primo “lighismo”. Il movimento sostiene infatti l’autonomia della Regione Veneto insieme alle altre due regioni limitrofe, facendo leva sull’unità di radici, tradizioni, lingua e valori ed è particolarmente critico con i progetti di federalismo del governo Berlusconi e sollecitati dalla Lega Nord. Alle elezioni politiche del 2006 si presenta con liste autonome, in Veneto e Friuli, alla Camera, raccogliendo complessivamente oltre 90.000 voti. Il suo fondatore morirà nel novembre 2006 precipitando nella laguna veneta mentre è alla guida del suo elicottero. Gli imprenditori veneti operanti in Romania sono 3.900 (erano 2.000 nel 2002). Nel 2005 la provincia vene-ta più attiva è stata quella di Treviso, con 633 aziende, pari al 24,55% del totale, seguita da Padova. L’assessore regionale all’economia, il trevigiano Fabio Gava, afferma: «La delocalizzazione non è un elemento negativo in assoluto. Lo è, e in questo caso la definirei “selvaggia”, se si traduce nel semplice trasferimento di produzione in un paese dove questa costa meno. Ma se si tratten-gono qui i cervelli, la progettazione e tutto quanto fa qualità, e ci si indirizza in aree dove ci siano solide prospettive di penetrazione commerciale e di vero business, è un fenomeno da non trascurare. Insomma, non bisogna gettare il bambino con l’acqua sporca». Viene formalizzata la cessione dell’ex Ospedale psichiatrico Sant’Artemio alla Provincia di Treviso che ne farà la sua nuova sede, rinunciando definitivamente a trasferirsi alla cittadella Appiani di De Poli. Termina così il lungo braccio di ferro tra Luca Zaia e il presidente di Cassamarca. L’intera operazione (compravendita, progetti, lavori, viabilità) costerà alla Provincia quasi 70 milioni di euro. Gli stabili attualmente di proprietà dell’ente verranno messi all’asta, su una base complessiva di 20 milioni di euro: tra questi spicca Villa Franchetti (12,5 milioni di euro). Il progetto è affidato ad un raggruppamento di professionisti singoli ed associati costituito dall’architetto Toni Follina. Viene presentato ufficialmente il progetto “Treviso Due, Treviso che cresce” sostenuto da Fondazione Cassamarca e affidato all’architetto Mario Botta. Si tratta di un’operazione immobiliare faraonica, presso l’area ex Appiani, dall’altissimo impatto ambientale: su un’area di 70.000 metri quadrati saranno costruiti 240.000 metri cubi di edifici, di cui 136.000 destinati a istituzioni pubbliche: si parla dell’ULSS, ma anche della Questura e della Camera di commercio. L’altezza degli edifici non supererà i 30 metri e sotto la piazza sarà costruito un parcheggio per 2.000 posti auto. Per il costo complessivo si parla di circa 400 milioni di euro. Alla presentazione partecipano anche i rappresentanti del consorzio di imprese Treviso Maggiore: Diego Carron, Mauro Biasuzzi, Claudio e Marco De Eccher. Il progetto non prevede nemmeno un filo d’erba e a questa accusa la replica dell’architetto è disarmante: «Mi sono ispirato alla città medioevale, all’interno della quale si godeva della condizione minerale: i mattoni saranno di un rosato molto dolce in pietra di Verona e di Asiago». L’attore Marco Paolini viene “bandito” da Treviso dal vicesindaco Gentilini. La ruggine risale al 1999, ai tempi della clamorosa protesta a favore degli orchestrali del Teatro, ma anche la rimozione delle panchine era stata criticata in maniera plateale dall’attore. Paolini, invitato a ritirare il premio San Liberale 2005, denuncia pubblicamente di non poter far spettacolo nella sua città. Gentilini “sconfessa” l’assessore forzista alla cultura, Letizia Ortica, che si era detta possibilista. A sostegno dell’attore si schierano, tra gli altri, Andrea Zanzotto e Dario Fo.

2006 Le elezioni politiche del 9 e 10 aprile vedono la conferma di Forza Italia come primo partito della Marca, sia alla Camera che al Senato (25,2% e 24,7%). La Lega Nord non va oltre il 14%, mentre Progetto Nordest arriva al 6,6% al Senato. La Margherita e i Democratici di Sinistra (rispettivamente l’11,1% e il 9,2% al Senato) vedono premiata l’alleanza elettorale alla Camera (24,1%). Nonostante la vittoria elettorale dell’Unione, l’unica parlamentare di maggioranza della provincia di Treviso risulta Simonetta Rubinato (Margherita), sindaco di Roncade. Incontro bilaterale tra la Regione del Veneto e la Regione romena del Nordovest con un appuntamento istituzionale a cui partecipano l’Assessore alle Politiche Economiche e Istituzionali per la Regione Veneto, il presidente della Regione Nordovest Marinel Kovacs, i presidenti delle sei Province che la compongono, i rettori delle due università romene dell’area (Cluj-Napoca e Oradea), esperti economici dell’Agenzia Romena di Sviluppo Regionale del Nordovest. Viene firmata una dichiarazione d’intenti, cui seguirà un vero e proprio protocollo d’intesa, con cui avviare collaborazioni in vari settori della cultura e dell’economia. La Benetton gestisce la distribuzione in 120 Paesi tramite 5.000 punti vendita concessi in franchising. L’azienda si avvale di imprese terziste che impiegano da pochi dipendenti a qualche centinaio. Il cavatore Roberto Grigolin viene indagato per aver acquistato nel 2002 dei terreni agricoli nei comuni di Vedelago e Volpago, pagandoli anche dieci volte tanto il loro prezzo quando ancora erano agricoli e solo in seguito inseriti nel piano regionale cave a destinazione estrattiva, con relativo cambio di destinazione d’uso. Una singolare coincidenza sulla quale la Procura di Treviso ha ipotizzato a carico del “re della ghiaia” il reato di corruzione. I terreni, che al metro quadro hanno un prezzo variabile tra i 6 e i 10 euro, sarebbero stati rilevati pagandoli fino a 100 euro al metro quadro (fonte La Tribuna, 28 ottobre 2006). Viene inaugurato a Treviso il nuovo Quartiere Latino, nato dal recupero dell’ex ospedale San Leonardo. I lavori, durati otto anni, hanno restituito alla città una parte vitale del suo centro storico. Attiguo al complesso universitario, nato anch’esso da un’opera di recupero tra il 1999 ed il 2002, il nuovo quartiere vede la presenza di elementi culturali, ma anche commerciali e residen-ziali. Lo stile è lo stesso che ha caratterizzato il restauro del complesso universitario: linee classiche originali fedelmente recuperate, accostate al moderno e ad elementi di design contemporaneo. L’architetto progettista è Paolo Portoghesi. L’intera operazione è stata voluta da Fondazione Cassamarca, e in particolare dal suo presidente De Poli che la considera una “città ideale”.

2007 L’ingresso della Romania nell’UE mette in allarme gli imprenditori trevigiani che hanno delocalizzato la loro produzione “nell’ottava provincia veneta”, Timisoara. Il costo lordo mensile di un operaio a Timisoara è di circa 360–400 euro, a Treviso supera i 2.000. Tuttavia, di fronte all’aumento dei costi e ai vincoli sindacali imposti dall’UE, le imprese più piccole meditano la fuga, probabilmente rimarranno solo quelle più grosse come la Geox. La nuova frontiera dovrebbe essere l’Ucraina dove la manodopera ha un costo lordo mensile di 125 euro. Entrano in azione le cosiddette “ronde padane” per il controllo del territorio. L’iniziativa – ideata dal sindaco di Chiarano – è sponsorizzata politicamente dal vicepresidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e dalla Lega Nord. Viene istituita l’associazione Veneto Sicuro per coordinare i volontari – in gran parte provenienti dalla Protezione Civile – che indossano casacche gialle con testa di leone rossa e che escono in ronda notturna armati solo di cellulare, a bordo di fiammanti Panda messe a disposizione da uno sponsor. Contro la proposta si mobilita l’intero centrosinistra che accusa la Lega di demagogia e sottolinea la pericolosità dell’iniziativa per i cittadini. A poco più di un mese dal debutto, le ronde padane finiscono sulla scrivania del procuratore capo di Treviso, Antonio Fojadelli, per aver fermato tra le bancarelle del mercato cittadino due nomadi accusate di furto.